All’alba della trentottesima edizione della nostra Stagione Internazionale di concerti d’organo crediamo che sia necessario fare un po’ di storia…. a beneficio almeno di chi non è specialista di questo genere musicale o ci segue da troppo poco tempo..
Il nostro ciclo concertistico, che oggi abbraccia tutto l’Alessandrino, oltre a diverse località in tutto il Piemonte ed anche fuori Regione, toccando luoghi dove esistono strumenti di grande interesse o sedi di grande pregio artistico, riscuotendo prestigiosi riconoscimenti (oltre alla medaglia del Presidente della Repubblica è recentissimo l’Effe Label della Comunità Europea, conseguito una prima volta nel 2015), fu ideato nel lontano 1978.
Allora gli strumenti antichi presenti sul territorio non erano affatto conosciuti, nemmeno dagli appassionati di musica, e grazie alla cultura limitata di allora, che investiva perfino gli ambienti accademici, non si pensava assolutamente che fossero in grado di essere impiegati per concerti.
Rispetto ai soli cinque appuntamenti della prima edizione la Stagione è oggi enormemente cresciuta, grazie innanzitutto al progresso della cultura organaria ed organistica. La scarsa considerazione riservata al patrimonio organario storico è stata abbondantemente rivista, tanto che oggi si fa a gara nell’impiegare e nel suonare strumenti quanto più antichi possibile, anche se alcuni credono ancora oggi che il valore di un organo si misuri solo in termini quantitativi (numero delle tastiere, dei registri o di congegni elettrici). Questo non è affatto vero: per quanto bello, ampio e comodo possa essere uno strumento moderno il suo suono raramente riesce ad uguagliare quello di un organo antico ben restaurato.
Oggi si parla tanto di decentramento culturale e di valorizzazione capillare del patrimonio del territorio.
Quarant’anni fa , invece, mancava perfino a noi stessi la piena consapevolezza degli scopi che man mano ci stavamo proponendo, e che magari riuscivamo a realizzare. Eppure siamo stati i primi, in provincia di Alessandria, a valorizzare, con gli organi antichi e con le sedi che li contengono, importanti beni culturali, che diversamente sarebbero stati, in qualche caso, condannati a morte.
Di tutto questo dobbiamo ringraziare la Provincia di Alessandria, per quasi vent’anni unico Ente finanziatore del nostro progetto; ma anche un gruppo di amici personali, appassionati d’organo a vario titolo, organisti parrocchiali ed organologi nostrani, e soprattutto un buon numero di parroci, sindaci ed assessori assai agguerriti e determinati, che a quei tempi “ci mettevano la faccia” e non di rado assicuravano un impegno personale nelle diverse mansioni organizzative, ben al di là dei doveri del loro ruolo. Impossibile elencarli tutti, ma a loro va una grande parte del nostro cuore.
Abbiamo nel contempo assistito ad una enorme crescita di restauri del nostro patrimonio organario.
A fronte dei soli cinque strumenti suonabili del 1978, le operazioni di ripristino si sono allargate a macchia d’olio.Di fatto si creò subito, e si mantenne nel tempo, un’importante sinergia con le Sovraintendenze alle BB.SS e AA. in quanto, organizzando un evento per quelle Comunità che avevano voluto provvedere al restauro del loro strumento storico, si stimolava pure, come in seguito abbiamo potuto constatare, l’emulazione di paesi vicini che a loro volta mettevano mano al loro antico strumento, salvandolo dal degrado e restituendolo all’uso liturgico e concertistico.
La felice intuizione di partenza, ovvero programmare gli appuntamenti in luoghi di sicuro valore artistico, meglio ancora se collocati in località di ulteriore richiamo turistico e “gastronomico”, si rivelò fin da subito vincente tant’è che oggi, dopo trentasette anni di attività, è ancora il principale motivo conduttore della nostra manifestazione. La valorizzazione di chiese, oratori e complessi monumentali della provincia di Alessandria, a volte famosi (l’ Abbazia di S. Croce a Bosco Marengo, la Collegiata di S. Pietro a Castelnuovo Scrivia, l’Oratorio della Maddalena a Novi Ligure famoso per il gruppo ligneo dell’ altare maggiore), a volte molto meno conosciuti (le Parrocchiali di Lerma e di Trisobbio, il complesso Castello-Oratorio di Torre Ratti, l’Oratorio di S. Antonio a Viguzzolo), che non di rado conservano anche un organo, da un lato ha contribuito ad avvicinare alla musica un pubblico non specialistico, dall’ altro ha fatto conoscere a molti spettatori abituali alcuni autentici gioielli artistici, che magari non avevano mai visitato.
Quest’ anno il “cartellone”: comprende numerose sedi nuove o da lungo tempo desuete, corrispondenti quasi alla metà degli appuntamenti; repertori ed organici insoliti come il quartetto di tromboni e la grande particolarissima formazione del concerto di Novi Ligure, dedicato interamente al repertorio del ‘900 per organo, coro e strumenti;
e soprattutto la rappresentazione in prima assoluta di un Oratorio barocco inedito, “Vittoria navale del Beato Pio Quinto” di Giacomo Goccini, in collaborazione con il Conservatorio di Alessandria e l’ Associazione “Amici di Santa Croce” di Bosco Marengo.
Speriamo che tutto questo incontri i gusti del nostro caro ed affezionato pubblico.
I più sentiti ringraziamenti agli Enti ed alle Fondazioni che ancora ci sostengono, fiduciosi di poter varcare senza troppi scossoni l’ormai imminente traguardo dei “nostri primi quarant’anni”
Scarica il libretto della manifestazione (file pdf 2 Mb)
Scarica il libretto del concerto di Johan Hermans (file pdf 2 Mb)