Concerto di Gabriele Giacomelli – 29 giugno 2018
Nella Collegiata dei Santi Pietro e Paolo di Castelnuovo Scrivia si svolgerà venerdì 29 giugno alle ore 21 nella ricorrenza di San Pietro, come è ormai tradizione, il primo appuntamento della nuova Stagione di concerti sugli organi storici. All’organo Vitani-Amati, uno dei più antichi di tutta la provincia, siederà Gabriele Giacomelli che proporrà pagine di notissimi autori come Bach, Haendel, Pasquini e Muffat, ma non mancheranno brani di compositori poco eseguiti fra i quali alcuni anonimi ripescati dallo stesso concertista nell’archivio musicale della Cattedrale di Firenze, o pezzi di Athanasius Kircher fra i quali uno che fa chiaro riferimento alla cosiddetta “TARANTA” oggi assai di moda.
È acclarato da varie fonti storiche che il ballo e la musica della taranta siano legati in antichità al culto di Dioniso, allora assai presente in terra salentina. Durante lo svolgimento della festività le popolazioni si potevano addentrare nei misteri dionisiaci.
La sfrenatezza dei comportamenti, la licenziosità dei rapporti che pubblicamente avvenivano rinsaldavano i legami tra le genti. Che questo poteva avvenire aiutato da qualche “pizzica” o bevanda, a noi non è dato da sapere. Di certo si sa che successivamente tali misteri furono coperti dalle varie regole imposte dal Cristianesimo, per cui la musica si legò a quella che dopo si chiamò nevrastenia per cui la pizzica fu considerata l’unica medicina contro il morso delle tarante.
Nel Salento di molti anni fa la popolazione era per lo più contadina e viveva a stretto contatto con la terra e gli animali, tra cui i ragni, la tarantola. Durante il raccolto capitava di sentirsi improvvisamente male e svenire. Dopo molti casi non curati dalla medicina tradizionale, si notò che la persona in questione appariva in uno stato di trance continuo e non aveva alcuna reazione ad eccezione di un ballo durante la suonata di alcuni strumenti tra cui, il più importante, il tamburello.
Il tarantismo, che si manifestava soprattutto nei mesi estivi (il periodo della mietitura del grano in Puglia ), era costituito da sintomi di malessere generale, quali stati di prostrazione, depressione melanconia, quadri neuropsicologici come catatonia o deliri, dolori addominali, muscolari o affaticamento, e la maggior parte dei soggetti che ne denunciavano i sintomi erano donne (e naturalmente tale sintomatologia venne presto classificata come una forma di isterismo).
Attraverso la musica e la danza era però possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, dei suonatori di tamburello, violino, organetto, armonica a bocca ed altri strumenti musicali andavano nell’abitazione del tarantato oppure nella piazza principale del paese. I musicisti cominciavano a suonare la pizzica o la tarantella, musiche dal ritmo sfrenato, e il tarantato cominciava a danzare e urlare per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata. Tuttavia, nel rito esorcistico erano impiegate anche altre musiche dal ritmo lento e dalla melodia malinconica.
Quanto al brano di Kircher lo stesso Giacomelli scrive:
“La festa dei Santi Pietro e Paolo del 29 giugno viene celebrata in alcune aree del Mezzogiorno italiano con riti davvero singolari. È ad esempio il caso della cappella di San Paolo a Galatina dove in tale data si svolgo i tradizionali riti di purificazione delle tarantate, riti che avvengono a suon di musica. Vengono infatti eseguiti veri e propri antidoti musicali, alcuni dei quali furono pubblicati nel 1641 dal gesuita tedesco Athanasius Kircher, che si stabilì a Roma, dove allestì una famosa Wunderkammern. Kircher è considerato uno degli ultimi grandi eruditi della storia, essendo vissuto quando la figura dello specialista in una delimitata branca del sapere si stava imponendo sulla figura dell’esperto ‘universale’. Scrisse di geologia, egittologia, sinologia, metrica, musica, organologia, matematica, medicina, astronomia. Fra i suoi trattati figura il Magnes, sive de Arte Magnetica Opus (Roma, 1641), singolare opera dedicata ai fenomeni che lui definisce magnetici, in cui viene trattato il tarantismo, ossia la credenza popolare che la persona morsa dalla tarantola manifestasse reazioni isteriche o eccessi di melanconia curabili mediante una musica appropriata. Kircher pubblica nel trattato una trascrizione di vari antidoti musicali che si tramandavano oralmente da secoli nel Mezzogiorno italiano. Fra questi, risulta molto affascinante la Vera Tarantella – Tono Hypodorio, diffusa nel Seicento a Napoli.”
GABRIELE GIACOMELLI, organista e musicologo, si è diplomato brillantemente in Pianoforte e in Organo presso il conservatorio «L. Cherubini» di Firenze, dove ha studiato con Mariella Mochi. Si è quindi perfezionato con Stefano Innocenti e ha partecipato a corsi d’interpretazione tenuti da Luigi Ferdinando Tagliavini, Michael Radulescu e Harald Vogel. Si è laureato in Storia della Musica presso l’Università di Firenze. Svolge un’intensa attività concertistica in Europa (Austria, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia) e in America (Perù, Uruguay, USA) per enti e festival quali: Festival organistico della Oudekerk di Amsterdam, Concerti della St. Johanniskirke di Altona-Amburgo, Galleria Tretjakov di Mosca, Sankt Johannes Internationale Orgelfestival di Copenhagen, concerti della St. Jakobskyrkan e della Storkyrkan (Cattedrale) di Stoccolma, Festival Leclerc della cattedrale di Sens, Festival des Heures d’Orgue di Chamonix-Mont Blanc, Concerti della Cattedrale di Lubiana, Organ Festival della Cattedrale di Winchester, Festival Internacional de Òrgano de Getafe (Madrid), Festival Iberomericano de mùsica colonial, Festival Internacional de Organo del Uruguay, Festival del Barroco Latinoamericano di Cusco (Perù) … Nel 2015 ha suonato nel Battistero di Firenze per Papa Francesco durante la sua visita in città. Sue esecuzioni sono state trasmesse da varie radio e televisioni fra cui RAI1, RAI2, RAI3, Tv2000.
Ha inciso un CD sull’antico organo del Duomo di Prato per Elegia Records dedicato a Zipoli from the Old World to the New on the ancient Organs of his City e un CD sugli antichi organi della basilica di San Lorenzo a Firenze per Tactus dedicato a L’organo a Firenze dai Medici all’Unità d’Italia (5 stelle su «Amadeus», 4 stelle sulla rivista britannica «Choir&Organ» …).
Suoi saggi (su Cherubini, Frescobaldi, padre Martini, Merulo, Orlando di Lasso, Palestrina, Zipoli …) sono stati pubblicati da editori quali Libreria Editrice Vaticana, Marsilio, Olschki, Yale University Press … in importanti riviste scientifiche (Informazione organistica, L’Organo, The Organ Yearbook, Recercare, Il Saggiatore Musicale …). Ha scritto alcune voci per il dizionario Die Musik in Geschichte und Gegenwart (Bärenreiter, Kassel) e per il Dizionario Biografico degli Italiani (Fondazione Treccani, Roma). È autore di tre libri: Antonio Squarcialupi e la tradizione organaria in Toscana (Torre d’Orfeo, 1992); Gli organi di S. Maria del Fiore di Firenze (Olschki, 1993); O flos colende. Musica per Santa Maria del Fiore (1608-1788) (Torre d’Orfeo, 1998). È coautore con il violinista Salvatore Accardo dei libri di testo per le scuole medie Stradivari (Bompiani, 2012) e Sulle note di uno Stradivari (Fabbri, 2017). È autore di edizioni critiche di musiche inedite di C. A. Campion, G. M. Casini, M. da Gagliano, F. Vitali, D. Zipoli …
È direttore artistico della rassegna O flos colende. Musica sacra a Firenze, organizzata dall’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze sino dal 1997 e del Festival Zipoli promosso dal Comune di Prato dal 1998. È dal 2016 curatore di Antichi Suoni – Itinerari Organistici Fiorentini nell’ambito del Festival del Maggio Musicale Fiorentino.
È membro della commissione artistica dell’Accademia di Musica Italiana per Organo di Pistoia. È Ispettore onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la tutela e il restauro degli strumenti musicali antichi della città di Firenze.
È docente di Storia della Musica presso il Conservatorio «G. B. Martini» di Bologna.
Programma
JEAN DE BRÉBEUF (1593 – 1649)
Jesous Ahatonhia (Huron Carol) tradizionale franco-canadese
BERNARDO PASQUINI (1637-1710)
Passagagli in Do maggiore
Bizzarria in Re minore
Sonata in Do maggiore
GEORG MUFFAT (1653-1704)
Passacaglia in Sol minore
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Toccata e Fuga in Mi minore BWV 914
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685-1759)
Adagio dalla Suite II in Fa maggiore
Sarabanda dalla Suite XI in Re minore
ATHANASIUS KIRCHER (1602 – 1680)
da Magnes, sive de Arte Magnetica Opus (Roma, 1641)
Vera Tarantella Tono Hypodorio – Alia clausula tradizionale di Napoli
ANONIMO (inizio del sec. XIX)
dai manoscritti dell’Archivio Musicale della Cattedrale di S. Maria del Fiore a Firenze
Elevazione in Si bemolle maggiore
Post Communio in Sol maggiore
Offertorio in Re maggiore